Nicoletta Bourbaki non è una persona ma un gruppo di lavoro formato da soggetti qualificati che fa ricerca sul revisionismo storiografico in rete. Ha scritto queste sessanta pagine dal titolo “QUESTO CHI LO DICE? E PERCHÉ? – UNA GUIDA PER LA FRUIZIONE CRITICA DELLE FONTI FUORI E DENTRO IL WEB. CON ESEMPI E PROPOSTE DI ESERCIZI DIDATTICI” che è uscito a Marzo 2018 sul sito di Wu Ming Foundation.
“Tuttavia ritengo che esista un modo molto efficace di sfruttare pedagogicamente i difetti di Internet. Si dia come esercizio in classe, ricerca a casa o tesina universitaria, il seguente tema: “Trovare sull’argomento X una serie di trattazioni inattendibili su internet e spiegare perché sono inattendibili”. Ecco una ricerca che richiede capacità critica e abilità nel confrontare fonti diverse – e che eserciterebbe gli studenti nell’arte della discriminazione” (Umberto Eco, Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida, La nave di Teseo, Milano 2016).
Insegnare a rapportarsi criticamente
Il volume inizia così e nella stessa introduzione si spiega che “Insegnare a rapportarsi criticamente alle fonti fa sì che la narrazione della storia non sia solo un racconto che annoia o diverte ma che, al di là di alcune nozioni di cultura generale, non lascia nulla ai più o meno volontari ascoltatori. La storia è il campo migliore in cui applicare il metodo critico perché è una disciplina che concorre a ricostruire la realtà dei fatti e le loro interconnessioni causa-effetto. Gli storici danno conto della fondatezza delle loro affermazioni attraverso un’esposizione critica delle fonti tramite cui hanno ricostruito il passato. Il lavoro dello storico è quindi un esempio di metodo critico in azione ed è solo con la diffusione della capacità di utilizzare questo metodo che si potrà dare, a tutte e a tutti, gli strumenti necessari a una reale liberazione da chi sfrutta l’ignoranza e il pregiudizio per ribadire le diverse forme di gerarchia.”
Voglio concludere ricordando quanto già diceva la Direttiva Ministeriale 6 agosto 1997, n. 487: “L’orientamento – quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado – costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere se stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile.”
La storia offre la possibilità di attivare gli strumenti e le competenze che aiutano a sciogliere i dubbii, a effettuare ricerche adeguate e tanto altro. Nicoletta Bourbaki ci spiega qui un possibile metodo per attivarli.
Da qui potete scaricare il volumetto e accedere al sito di Wu Ming Foundation