“Non ha iniziato bene per nulla, ma nulla nulla” mi dice questa cara amica una sera che siamo a cena insieme dopo un po’ che non ci vedevamo.
“Hanno finalmente preso un ulteriore tecnico attraverso queste Agenzie per il Lavoro e oggi gli ho dato il primo compito da svolgere, una cosa facile che pensavo mi avrebbe consegnato entro poco e invece la sta tirando per le lunghe.” Lei è una dirigente che gestisce una trentina di persone e questa volta, per motivi che non sto qui a spiegare, non ha potuto seguire direttamente la selezione.
“E sai cosa è successo il primo giorno?” e comincia a raccontare… dicendomi che il male non è tanto il ritardo nella consegna del lavoro (che può capitare) ma che quel ritardo è la conferma delle impressioni avute il primo giorno quando il nuovo tecnico si è presentato.
“Lui è venuto nel mio ufficio e la prima cosa che chiedo a tutti è se hanno studiato il sito dell’azienda. Quando io ho fatto la selezione mi sono studiata il loro sito e quello di tutte le aziende simili, che li dentro c’è un sacco di cose, e comunque è l’impatto che un’azienda vuole avere sui possibili clienti c’è scritto un sacco di cose importanti e che ti aiutano a capire dove potresti finire e cosa desiderano quelli che hai davanti…” mi dice un aumentando un po’ il ritmo e il tono “…e lui mi dice di no”
Quel primo giorno lei ha chiesto ad un altro collaboratore di stampare dal server il contenuto della cartella con il materiale minimo che lei vuole che un collaboratore conosca quando inizia a lavorare e congedando il nuovo venuto gli ha chiesto di guardare tutto per il giorno dopo.
E continua “Quando a sera stavano per andare tutti via è passato a salutare e gli ho chiesto se aveva guardato quel materiale, mentre se ne stava andando gli ho chiesto se aveva anche guardato il sito e lui mi ha risposto – Un po’ – e questo mi ha fatto parecchio arrabbiare”. Non ha usato arrabbiare.
Si era arrabbiata perché, mi dice, oltre a non averlo fatto ha iniziato il loro rapporto prendendola in giro e, ha continuato, “dovrà sudare parecchio per sistemare la sua reputazione“.